Galleria S 009
Galleria Solennità
Pensiero
sulla Lavanda dei piedi
della
Messa in Coena Domini 2017
2017, la data di un anno nuovo, un anno importante per tutti noi catechisti che
stiamo guidando i ragazzi verso il Sacramento dell’Eucaristia.
Il
tempo corre veloce e l’ansia inizia a farsi sentire, e si è tramutata in
stupore ed emozione quando Don Gianni ha scelto,per la lavanda dei Piedi, della
messa in Coena Domini, i ragazzi dei gruppi di Luigi, Camilla, Andrea e Nunzia.
Sapevo,
per aver già ricevuto questo dono, che sarebbe stata un’emozione di quelle che
rimangono per sempre incise nel tuo cuore, ma non pensavo che sarebbe stata
un’emozione incontenibile.
La
diversità sta nel fatto che stavolta sarà un genitore a lavare i piedi al
proprio figlio.
Un
gesto che noi mamme compiamo sin dalla nascita dei nostri figli con amore, perché
è il nostro cuore che ci spinge a farlo, ma, in realtà è un gesto d’immenso
amore, di servizio, di umiltà.
Gesù,
il Figlio di Dio, si inchinò ai suoi apostoli e lavò loro i piedi, piedi
sporchi di polvere, di fango….piedi sporchi di tutte le brutture della nostra
vita.
Ecco,
dopo che, Don Gianni ci ha dato questo annuncio, per noi è stato tutto un
susseguirsi di domande, di incertezze, di come e di se, di una cosa soltanto
eravamo certi: Lui non ci avrebbe abbandonato.
La
Sua mano ha guidato la nostra mano a scegliere a sorteggio i bambini, non tutti
potevano salire sull’altare;
la Sua mano ha guidato la nostra mano tremante
che scriveva il biglietto per i genitori;
la
Sua mano ha guidato le tenere manine dei bimbi nella consegna dell’invito ai
genitori.
Al
ricevimento di questo foglietto i genitori sono andati in confusione, non si
aspettavano una scelta cosi importante.
Tante
domande, tante curiosità, tanti messaggi, tante risposte, il tutto accresceva
l’ansia per il grande momento.
Tutto
questo condito dallo scorrere frenetico della vita di ognuno di noi e della
preparazione per la Prima Comunione.
Incontri
con il parroco per la sistemazione, per sapere come fare e come muoverci, la
grande fatica di preparare tutto e poi eccolo il grande giorno è arrivato:
giovedi 13 aprile, ci ha svegliati con il sole e uno splendido calore che
scalda i nostri cuori.
Per
noi animatori la giornata è frenetica: in chiesa dobbiamo sistemare posti per bambini e genitori, asciugamani, catini,
tavolo per la Cena Ebraica con tutti i suoi simboli.
Alle
venti, tutto è pronto e siamo tutti in chiesa.
Volete
che vi descriva il clima?
Stupendo,
l’emozione e mille domande sui volti di tutti, i bambini super eccitati di
stare sull’altare, i genitori preoccupati, emozionati, noi: strafelici di
quello che stavamo per vivere, attenti alle esigenze dei ragazzi e con il cuore
che batteva a mille.
Inizia
la celebrazione, gli occhi di tutti sono sull’altare, i ragazzi attenti a tutto
quello che succede, ogni tanto ti guardano in cerca di sostegno.
Io
sono seduta vicino a loro, ai piedi dell’altare, sento i loro respiri, vedo i
loro volti cambiare espressione, i loro piedi non riescono a star fermi, vicino
ho il mio amato nipotino Valerio, guardo il Crocifisso e lo ringrazio di questi
splendidi doni che mi ha dato.
Mentre
scorre la celebrazione, aumenta la tensione e l’emozione, ora siamo al momento
solenne: i ragazzi ti guardano, ti chiedono aiuto, hanno paura, ma non la paura
della tristezza, la paura della gioia, di una cosa grande, troppo grande che
stiamo vivendo tutti insieme.
Bravi
e silenziosi, sotto la nostra guida prendono posto sul gradino dell’altare, i
genitori troppo emozionati, neanche respirano mentre si dispongono ai lati dell’altare.
Il
silenzio è accompagnato dal canto, sotto lo sguardo gioioso di Don Gianni
iniziamo il rito della Lavanda; una mamma o un papà si inchinano e con amore, emozione, qualche lacrima
compiono questo gesto di servizio aiutati da Luigi e Camilla.
Li
ho guardati tutti, uno per uno, di ognuno porterò nel cuore l’emozione di un
gesto che ci ha segnati ed emozionati tutti, porterò la voce di chi mi ha detto
ho avuto i brividi, è stato bellissimo, lo sguardo pieno d’amore di un bimbo
verso la mamma, la fatica di una mamma di inginocchiarsi, la gioia di un papà
per aver vissuto un momento cosi emozionante,lo sguardo preoccupato di una
mamma, di tutti porterò il silenzio, la
compostezza, l’attenzione, la serenità, la gioia e a tutti grandi e piccini
dico grazie.
Un
grazie al nostro Don Gianni per averci donato un momento di cosi grande gioia.
Arrivederci
al 30 aprile….
Con
affetto Nunzia, Luigi, Camilla, Andrea