Galleria S 005 - Parrocchia Sacro Cuore

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Galleria S 005

Galleria Solennità

VENERDI' SANTO

PROCESSIONE CRISTO MORTO
 
VEGLIA DI PASQUA

 
IL TRIDUO SANTO AL SACRO CUORE DI GESÙ
Don Giuseppe Colaci
 

È sempre toccante il percorso teologico ed emotivo che ogni anno coinvolge i fedeli nell’itinerario tra il giovedì santo e la santa veglia di Pasqua.
 
Dopo la messa in Coena Domini, nel ricordo dell’ultima Cena di Gesù con i suoi, in cui, in un clima di intima comunione, Egli lascia il testamento dell’amore definitivo che diventa servizio e offerta di vita: “li amò sino alla fine”, arriva il venerdì santo. Già la chiesa spoglia animata solo dal movimento silenzioso e mesto di molte persone che si accostano al sacramento della Penitenza, basterebbe a dare il clima di dolore della giornata, dove ogni credente rivive ciò che un testo tradizionale cantava così: “Sono stati i miei peccati, Gesù mio perdono, pietà”. Alla sera, per la comunità del Sacro Cuore, arriva l’orario stabilito della Liturgia della Passione. Una chiesa gremita partecipa devotamente all’ascolto della Parola, con al centro il “Passio” di Giovanni, poi all’adorazione personale della Croce, con lunghi minuti di lenta e coinvolta processione verso la stessa, svelata poco prima. Quindi il veloce rito della Comunione con l’Eucaristia consacrata il giorno precedente. Già da quattro anni, è stata introdotta, a seguito dell’atto liturgico, la processione del Cristo morto e della Madonna Addolorata. Un modo, questo, per rivivere il compianto di Maria, le donne e “il discepolo amato”, quando trasferirono il cadavere di Gesù dal Golgota alla tomba preparata.
 
Ma come avvenne realmente nella storia, così nei riti del Triduo, non finisce tutto con la tomba di Cristo, infatti arriva presto, nella notte del sabato santo lo splendore del Cero e del ricordo solenne della Risurrezione del Signore. Tutto ciò vissuto nell’armonia liturgica della Veglia pasquale che, in una progressione crescente di luce, accompagna l’assemblea dalla fiamma del fuoco nuovo che culmina nell’accensione del Cero pasquale, alla luce della Parola di Dio attraverso le nove letture programmate, passando attraverso l’illuminazione dei catecumeni nell’immersione battesimale (per noi quest’anno una ragazza di 16 anni e un neonato) e la rinnovazione delle promesse battesimali da parte di tutti. Quindi, al vertice di tanta manifestazione di luce, lo splendore dell’Eucaristia, nutrimento per i candidati alla gloria del Paradiso.

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