Galleria EV 028 - Parrocchia Sacro Cuore

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Galleria EV 028

Galleria Eventi Vari
28 OTTOBRE 2017 ORE 16.30

MEETING EDUCATIVO
                                                                               Articolo scritto da Luigi Del Sindaco

EMERGENZA EDUCATIVA
Dialogo intergenerazionale
Gestione della conflittualità
Sabato scorso, presso la Parrocchia Sacro Cuore di Ladispoli, alla presenza di operatori parrocchiali e scolastici del territorio, nonché rappresentanze genitoriali e del mondo civico-sociale, si è svolto il meeting educativo sul dialogo tra generazioni ed educazione all’affettività.
Erano presenti come relatori:
-          FEDERICO TARTAGLIA – Prete a Cesano;
-          ANNA M. ROSPO – Psicoterapeuta;
-          LAURA BIANCHI – Centro Caritas Diocesano;
-          LUCA QUINTAVALLE – Consigliere Comunale, delegato del Sindaco,
e quale moderatore SIMONE CIAMPANELLA – Ufficio comunicazioni sociali Diocesi di Porto S. Rufina.

Fin da subito è emerso che educare “non è mai stato facile e oggi sembra diventare sempre più difficile”.
Ormai ci troviamo di fronte ad una vera e propria “emergenza educativa”. Emergenza i cui connotati principali sembrano essere identificabili, dopo attente riflessioni e considerazioni:
- nell’adulto, in chi cioè ha la responsabilità di far fronte all’emergenza, una profonda incertezza sulla stessa necessità o sensatezza dell’atto educativo così come esso era stato pensato e praticato da secoli in Occidente;
- nell‘agenzia educativa per eminenza, la famiglia, sta conoscendo una crisi di identità istituzionale quale mai aveva conosciuto prima;
- nella scuola dove gli insegnanti, oltre a dare le nozioni, il più delle volte non sono educatori, le parrocchie e gli oratori giovanili, dove i sacerdoti sono sempre meno educatori anche perché pochissimi, i dirigenti e gli allenatori delle società sportive, sempre più preparati tecnicamente, ma sempre meno capaci di costruire l’atleta, oltre che il risultato agonistico;
- nella grave incertezza legislativa, nel creare percorsi educativi di crescita che possano essere di aiuto alle famiglie ed alle istituzioni scolastiche;
- nei mezzi di comunicazione, in quanto la tv, internet, i giornali spesso non lasciano il giusto spazio alla riflessione, alla creazione di un giudizio adeguato sulla realtà, bombardano la mente dei giovani con molte notizie e immagini che sono controproducenti nella prospettiva della educazione, soprattutto se manca un adeguato accompagnamento dell’educatore nella loro ricezione.
L’educazione che si offre oggi ai giovani è che spesso viene trasmesso quasi esclusivamente il sapere e le capacità tecniche, ovvero l’educazione è principalmente orientata in vista del futuro esercizio della professione. Manca invece sovente l’educazione della persona. La sola educazione intellettuale e tecnica non è sufficiente per formare i costruttori di un mondo migliore, anzi spesso il sapere viene usato per il male, per le ingiustizie, le prepotenze a danno dei più deboli ed innocenti.
Quindi potremmo dire che, in realtà non è un’emergenza giovani, ma è un’emergenza genitori, un’emergenza famiglia. Non recupereremo se non recuperiamo il ruolo e la figura del genitore, cioè dell’educatore che ti accompagna, nella fase giovanile ed adolescenziale della vita, a diventare adulto e a darti una prospettiva poiché uno da solo non se la può dare; un’emergenza educativa delle agenzie sociali incaricate di fare ciò.
Quindi “Cosa fare, come ricostruire una società che tralascia di occuparsi della cosa più importante, i suoi giovani, che sono il futuro, l’eredità della terra?”
Forse cominciando dalla scuola e dalle famiglie, provando a collaborare insieme, sviluppando sinergie comuni; la scuola da sola non è autosufficiente, ma con il sostegno morale ed operativo dei genitori può farcela come insegnano molte esperienze positive.
Una buona pratica potrebbe essere rappresentata da un dialogo aperto, tra genitori e figli, ma anche tra genitori ed istituzioni, genitori ed insegnati, che devono anche adoperarsi a che il disagio relazionale possa essere ricondotto a termini di convivenza civile, morale, trovare adeguate proposte educative tese a valorizzare i giovani, per farli sentire inseriti nelle loro realtà giovanili oggi e della società domani; infine i politici che sono chiamati a risolvere il problema di come proteggere i nostri adolescenti dalla pedagogia nera dell’orrore via Internet, playstation e Tv-spazzatura.

 
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