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14 OTTOBRE 2017 ORE 18.00
CONFERENZA – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “C’È UN DOPO? LA MORTE E LA SPERANZA”
con la presenza dell’autore il Cardinale Camillo RUINI, presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Ladispoli.
Articolo scritto da Luigi Del Sindaco
Subito a suo agio davanti ad una assemblea, silenziosa e devota, pronta ad ascoltare la sua voce nel presentarci il nuovo libro “C’È UN DOPO? LA MORTE E LA SPERANZA”, parlarci di un tema molto importante, e che ci riguarda tutti, già perché la morte riguarda sia i credenti che i non credenti.
L’Autore ci racconta che nel libro sviluppa riflessioni, mette a confronto storia e attualità, indagine razionale e fede religiosa, scoperte della tecnologia, della scienza e aspirazioni profonde dell'animo umano. Infine ci offre una sobria testimonianza personale raccontando di incontri avuti, nella sua lunga vita sacerdotale, con persone che sono state colpite da situazioni drammatiche, che hanno avuto a che fare con la morte. Comincia a raccontarci di quella volta che una donna, aveva perso un figlio a seguito di incidente stradale…… vedere come la speranza di “un dopo” possa aiutare questi genitori e dare loro la forza per andare avanti nella vita e addirittura la forza di costituire un’associazione dedita ad aiutare altri genitori che si sono venuti a trovare in simili situazioni, mettendo in gioco la propria vita, la carità, l’amore verso il prossimo.
Una speranza, insomma, che poggia sulla fede in Dio e dona a ogni evento della nostra vita un significato diverso, più ampio e duraturo.
Il Cardinale esprime la sua speranza dicendo: “Possiamo e dobbiamo sperare di salvarci tutti; ma deve essere una speranza umile, che non presume di noi stessi e si affida alla misericordia di Dio”. Se in paradiso saremo per sempre con Dio in Gesù Cristo, e con quanti abbiamo incontrato e amato nella vita terrena, nell’inferno ci sarà una solitudine assoluta, perché chiusi definitivamente a Dio e al prossimo. Il purgatorio darà la gioia di essere amati da Dio, sarà un tempo di attesa e per questo di sofferenza dell’incontro con Cristo, che ci purifica dai peccati. Il limbo non è citato nella sacra scrittura, è un’idea nata nel medioevo. I bambini senza battesimo sono anche senza colpa e hanno la piena salvezza.
Quindi che “la salvezza è di tutti, è un mistero che si decide sulla carità vissuta, perché il cuore del giudizio cristiano è la carità”.
Aggiunge ancora: “è difficile dare un senso alla morte, senza dare un senso al dopo. Per questo la resurrezione di Cristo è la pietra angolare sulla quale ciascuno di noi può costruire la propria vita”.
“L’immortalità dell’anima è indispensabile perché la risurrezione abbia un senso: se qualcosa di me non rimanesse dopo la morte, la risurrezione sarebbe una nuova creazione, che non avrebbe con me alcun rapporto. Riguardo al modo di esistere dei risorti, possiamo dire due cose: la risurrezione è qualcosa di reale, non solo una nostra idea; ma non è qualcosa di fisico, non è un ritorno alla vita di questo mondo”. In attesa della risurrezione dei corpi la nostra vita vivrà in Dio non più nella fede, come durante la vita terrena, ma in una realtà nuova e reale.
Durante quest’incontro sono state rivolte, al Cardinale, alcune domande da persone presenti, alle quali si è prestato molto volentieri a rispondere, in maniera esaustiva e, riallacciandosi a quanto scritto nel libro, chiarendo ancora di più i punti esposti. Laddove era stato richiesto forniva consiglio e indirizzo di come essere profeti al nostro tempo e di come mettere a frutto la nostra vita aiutando il prossimo dando amore e dimostrando, con le nostre azioni, come DIO ci ami tutti.
Camillo Ruini (Sassuolo, 1931) ha conseguito il dottorato in teologia e la licenza in filosofia alla Pontificia Università Gregoriana. Consacrato sacerdote nel 1954, ha insegnato a lungo filosofia e teologia. Ordinato vescovo ausiliare di Reggio Emilia-Guastalla nel 1983, tre anni dopo è stato nominato Segretario generale della CEI, di cui è diventato poi Presidente (1991-2007). È stato inoltre cardinale vicario del Papa per la diocesi di Roma dal 1991 al 2008. In seguito è stato Presidente del Comitato della CEI per il progetto culturale, della Commissione internazionale per Medjugorje e del Comitato scientifico della Fondazione Jospeh Ratzinger.